Terzo percorso in quel dell’Abruzzo. Da sempre il mio favorito. Ho percorso in lungo e in largo queste zone cercando di assaporarne ogni singolo kilometro. L’Abruzzo e’ una terra strana, a tratti selvaggia e in buona parte abbandonata. Forse solo il sud d’italia puo’ regalarci posti altrettanto interessanti e poco battuti dalle guide turistiche, soprattutto per un burbero eremita come me che viaggia sempre da solo. Dimenticatevi i poster naturalistici dell’Umbria e delle Marche, qui e’ tutta un’altra storia! radure selvagge, picchi montuosi, terreno brullo e animali allo stato brado vi accompagneranno per metà del viaggio. Poca acqua e poca vegetazione, ma quando c’e’ … e’ assoltamente unica (Lago del Salto docet)!
In realtà non parliamo di uno ma di due tragitti che girano intorno al gran sasso, anche se con un po’ di buona volontà il giro e’ fattibile in un unico viaggio (una volta ero in compagnia ed arrivati all’Aquila decidemmo si scavalcare il monte e pranzare ad Amatrice il tutto in poco piu’ di un’ora di viaggio).
premessa:
I giri che faccio in solitaria sono solitamente piuttosto lunghi, parliamo di minimo 400km in un solo giorno, evitando quando possibile le autostrade, ma volendosi allontanare per conoscere posti nuovi molto spesso conviene approfittare di queste. I viaggi partono da Roma, ma questo non vuol dire che chi e' di altre zone non puo' studiare tragitti alternativi per andare a visitare queste bellezze naturalistiche.
La tiburtina
La tiburtina che conoscono la maggior parte dei romani e’ quella fino a Tivoli, assolutamente da evitare per traffico, buche, e controlli della polizia. Meglio utilizzare la strada dei parchi ed arrivare direttamente a Tivoli. Da qui si apre la Tiburtina vera che già appena superato il ponte della strada dei parchi dopo Tivoli si apre in rettilinei in salita mozzafiato con splendide staccate e curve al limite. Le strade intorno Vicovaro -Mandela, per chi non le avesse mai percorse, sono divertenti ma sono tipiche strade provinciali strette, poco curate e con curve cieche. La tiburtina ce la godiamo tutta per decine di kilometri a ritmo sostenuto, fino a Carsoli, dove si fa ancora piu’ bella e piu’ impegnativa. Troppo presto per pranzare ma ricordate che a Carsoli c’e’ un ottimo ristorante che cito dopo! Da Carsoli in poi lo scenario e’ già quello tipico abruzzese, colline e vegetazione bassa, nulla di spettacolare insomma! Inoltre la strada si fa molto poco interessante.
Per gli amanti dei siti storici e’ necessario percorrere questa strada per arrivare a Massa D’Albe dove c’e’ un antichissimo sito romano discretamente conservato (alba fucens) e nascosto tra le colline della zona. E’ una di quelle chicche dell’Abruzzo che non conosce nessuno e per questo la cito, ma io ci sono stato e devo dire di esserne rimasto un po’ deluso, troppo valorizzato nelle foto dei libri risulta poi deludente dal vero (
http://www.archeomedia.net/siti-archeologici/37297-massa-dalbe-aq-alba-fucens-lantica-citta-romana-ai-piedi-del-monte-velino.html), cordialissimi invece i gestori del posto disponibilissimi a farti da guida.
Da Massa d’Albe ci dirigiamo verso Ovindoli e qui ricomincia la goduria. La strada finalmente si rifà interessante, attraversa pochi paesi dal sapore tipico montanaro. Da Ovindoli verso Rocca di Mezzo l’andatura e’ lenta, attenzione ai numerosi controlli della polizia e agli autovelox nascosti. Dopo Rocca di Mezzo ricomincia l’andatura sportiva fino ad Onna, e da cui percorriamo un pezzo di statale veloce e dall’asfalto ben messo.
Consiglio qui una sosta a Castelnuovo, non certo per la particolare bellezza del posto, ma perche questo rappresenta il punto di partenza del viaggio attraverso il vero Abruzzo. Non ce’ bisogno di perdere troppo tempo, giusto una rinfrescata ed un caffe perche la sosta vera la faremo poco piu’ avanti.
Calascio
La nostra destinazione e’ la rocca di Calascio, per chi non lo sapesse e’ il posto dove girarono il film “ladyhawke” (
http://www.panoramio.com/photo/1985914).
La strada per la rocca e’ assolutamente priva di traffico, ci sono stato numerose volte e nel tragitto non ho mai incrociato piu’ di una o due auto (domenica compresa). Un pezzetto di strada ma ben messo dove non si riesce a non correre, curve strette con poca visibilità lo rendono adrenalinico.
La rocca e’ stupenda, deve essere visitata almeno una volta, l’esatto contrario di alba fucens in quanto e’ molto piu’ bella dal vivo che in foto. Me la sono goduta con il sole, con la neve e con la nebbia e ci torno sempre volentieri. Si lasciano le moto qualche centinaio di metri sotto la rocca e si prosegue a piedi. Appena entrati nel paese praticamente abbandonato, dove troviamo un’unica locanda all’inizioche hanno aperto da poco, si assapora da subito la tranquillità del posto. Arrivati sulla rocca non si puo’ che fare una sosta per godersi lo splendido panorama. Da li si ammira tutta la vallata assorta in una pace unica, disturbata solo dai pochissimi turisti.
Un consiglio personale! arrivati sulla rocca allungate l’occhio sulla valle che si apre di fronte la rocca stessa. In basso a sinistra potete scorgere un piccolo laghetto artificiale che alimenta una centrale elettrica. Prendete le coordinate su come arrivarci perche li c’e’ un ristorante dove si mangia in un modo a dir poco strepitoso spendendo due lire
Riposati ci lasciamo alle spalle Calascio e ci dirigiamo verso il parco del Gran Sasso. Le immagini di questo pezzo di strada rimangono fissate indelebili nella memoria. Si tratta di una trentina di kilometri di tornanti e curve lunghissime su un discreto asfalto solo a tratti rovinato e qualche piccolo ponticello in curva sugli scoli dell’acqua. La visibilità in curva e' infinita e non potrete fare a meno di lasciar allisciare le pedane dall'asfalto. Durante questi kilometri non incontrerete una sola costruzione, nemmeno un palo della luce, in nessun altro posto ho incontrato una scena simile. Nessuno per strada, gli unici esseri viventi che si incrociano sono vacche al pascolo e qualche falco! Questo sia in direzione di Santo Stefano di Sessanio che di Castel del Monte. Il mio consiglio e’ di perdersi letteralmente in questo luogo girando le diverse strade senza ne meta ne direzione e di godersi ogni centimetro percorso. Se passate per Castel del Monte incontrerete un enorme rifugio con barbecue esterni disponibili.
Il tratto finale verso campo imperatore e’ il piu’ bello. Percorre la gola affiancando picchi stupendi, lingue di neve che persistono fino a fine primavera e cavalli liberi al pascolo vi farà passare la voglia di rientrare. C’e una piazzola di sosta poco prima di campo imperatore che rappresenta qualche cosa di speciale, sedersi su quella panca e’ come vivere un pezzo di “into the wild” al cinema. Se capitate in zona verso sera attenzione alle temperature, mediamente 10 gradi inferiori rispetto all’Aquila.
Tornando si riscendere passando per filettino in direzione l’Aquila, sempre tra curve e tornantini ma su un asfalto meno curato e con poca visibilità in curva. Dall’Aquila comincia quello che puo’ essere considerato come un secondo viaggio da godere volendo in una diversa occasione.
Lago di Campo Tosto
Dall’Aquila ci dirigiamo verso il lago di campotosto. Questo e’ diverso dal lago del salto in quanto e’ sito su una piana, e la strada lo percorre su tutto il perimetro.
La strada per arrivarci dall’Aquila non e’ diversa da quella per Campo Imperatore. L’asfalto e’ ottimo e si attraversano tratti di montagna in cui sono presenti solo poche abitazioni abbandonate. Come tipologia di strada forse e’ ancora piu’ bella delle precedenti in quanto intervallata da tratti in salita e discesa, pezzi veloci e misti stretti. Nessuno o quasi la percorre, e c’e’ da prestare attenzione solo alle pecore e ai vitelli al pascolo, facile e’ ritrovarseli in mezzo la strada dopo una curva.
Dal lago di Campotosto fino a Posta si comincia a rientrare nella vegetazione laziale. Abbandoniamo i terreni brulli dell’Abruzzo e rientriamo nelle zone boschive del Lazio. Non ricordo bene questo tratto di strada ma se la memoria non mi inganna e’ piuttosto impegnativo, e da percorrere con attenzione perche stranamente trafficato da camion che trasportano bestiame o legna, e che usano correre anche in curva. Non mancano poi i contadini che guidano le macchine come trattori.
La strada e’ bella fino a Rieti soprattutto se si evita la superstrada. Attenzione qui ai fitti controlli dei carabinieri e devo dire anche particolarmente stronzi con i motociclisti!
Se si e’ percorso solo il giro per Campotosto allora e’ d’obbligo una sosta al lago del Salto. Questo e’ per me uno dei piu’ bei laghi laziali di montagna, una lunga lingua d’acqua che si snoda tra i monti e termina con una diga mozzafiato. Ma le strade che lo percorrono non sono propriamente adatte ai motociclisti, l’asfalto e’ mal tenuto e troppo spesso reso pericoloso dai detriti dovuti alle piogge. I paesi nei colli limitrofi sono carini ma offrono poco ai turisti e le strade per arrivarci particolarmente faticose. Diciamo che e’ un posto da vedere per fare qualche foto, godersi il panorama e poi rientrare tranquilli a Roma.
Il rientro con la Salaria non ha bisogno di ulteriori descrizioni
CONSIDERAZIONI
Il tragitto totale impegna circa 470km, richiede una certa preparazione e solo i veri amanti dei tragitti lunghi saranno in grado di percorrerlo tutto. Vista la quantità di cose incredibili da vedere e da godere, e le lunghe soste che richiedono, conviene dividerlo in due, o perlomeno godersi al massimo il primo tratto.
RISTORANTI
A Carsoli proprio di fronte all’uscita dell’autostrada c’e’ il ristorante “La nuova fattoria”. Si mangia alla grande e offrono il menu del giorno a 20 euro, pasto completo con enorme scelta di piatti tra quelli tipici della zona. La carne alla brace e’ strepitosa
http://www.tripadvisor.it/Restaurant_Review-g2184485-d2170663-Reviews-La_Nuova_Fattoria-Carsoli_Abruzzo.htmlA Calascio cercate il ristorante accanto al laghetto artificiale della centrale Enel. Non scordero’ mai la frase della signora pugliese moglie del proprietario “gli abruzzesi mangiano proprio complicato! A noi bastano le orecchiette!” Ho mangiato da dio a 15 euro a persona!
Con rammarico non posso tributare la signora sul lago di campotosto che, pur avendo chiuso la cucina, riaccese la brace e ci preparo’ un pranzo epico.
Sul lago del salto a Borgo San Pietro c’e’ il “miralago”, non ci ho mai pranzato ma la posizione merita ed e’ sempre pieno. Comodo anche per il parcheggio.
http://maps.google.it/maps?saddr=roma&daddr=Carsoli+to:massa+d'albe+to:Ovindoli+to:Rocca+di+Mezzo+to:Calascio+to:Castel+del+monte+to:Campo+imperatore+to:Filetto,+L'Aquila+to:Lago+di+Campotosto,+Campotosto+to:42.5333196,13.3318515+to:Rieti+to:Roma&hl=it&sll=42.500959,13.101883&sspn=0.073152,0.153637&geocode=FdgyfwIdqaW-AClfFvCor2EvEzHVHDe_UYwMQA%3BFS1jggId3bDHACmNkllLCpYvEzEQyeZZiZOOYQ%3BFWGTggIdWE7MACml6sF3D90vEzFc9S-F2N2LLw%3BFST6ggId7UDOACmZNNHrMN8vEzGw7Dmymk8JBA%3BFWQChAIdzU3OACkFBmZiPtgvEzHjrmXizSd5EA%3BFSnahQIdPQTRACl55Ph1EC0wEzHq2ws3WZvJug%3BFWduhgIdX3DRACnxZbWnmc0xEzFA6jmymk8JBA%3BFQmchwIdNSXPAClfgw6K2NUxEzGx1Djem08JJg%3BFTelhgIdH07OAClrDRflySouEzHAMJ9bnU8JCg%3BFUjciAIdpQvMACHzZpDyyZK9AA%3BFccBiQIdi23LACl_FlMOazAuEzGxpfvAmk8JEw%3BFUUFhwIdsj7EACkjdti0q6svEzEgtjmymk8JBA%3BFdgyfwIdqaW-AClfFvCor2EvEzHVHDe_UYwMQA&oq=Roma&t=h&dirflg=t&mra=ls&via=10&z=9