Brum…Brum…
Il giorno fu pieno di rombi;
ma ora spengeremo le moto,
le nostre magnifiche moto.
A città di Castello,
nell’affollato bar d’officina,
c'è un trastullo di cuori.
Gli accaldati centauri
giocano col ricordo del giorno,
trascorre una gioia leggiera.
Nel giorno, che curve! Che guida!
Che pace e che stanchezza la sera!
Si devon riporre le moto,
una velata tristezza ci coglie,
anche loro han diritto al riposo .
Brum…Brum…
Là, presso quel gruppo d’amici,
romba ancora un motore,
e strani rotondi strumenti
gli regolarizzano il cuore.
Di tutto quell’audace guidare,
frenetico accelerare
per poi ancora frenare,
non resta che un dolce rumore
nell'umida sera.
Brum…Brum…
E ', quella infinita goduria,
finita in un quieto restare,
in un pacato parlar di Bol d'or,
in un attento ascoltare.
Del magnifico Bocca Trabaria
restano le ruote tutte limate
e ripensando, allegre risuonan
motivate, le nostre risate.
Brum…Brum…
O stanco polso, riposa!
La moto nel giorno più bella
fu quella a cui vidi il ruotino
lesto brillar nella curva,
come fosse un furetto,
come fosse una stella .
Che abbracci felici!
Che voci d’amici nell'aria serena!
Il racconto del giorno,
tra la mole di cibo e di vino,
prolunga la garrula cena.
La parte , si grande,
l’avemmo tutti nel giorno,
godendola intera.
Che sensazioni……. e che pieghe!
Pur sofferente nell’aria tirata,
mia limpida moto,
mi hai donato potenza
ad ogni cambiata!
Fumi odorosi di nubi azzurrine…
Olfattivi e penetranti ricordi
dalle vostre binate marmitte,
mi riportano ancora
agli odori del giorno,
alle gole del Furlo,
(snobbate da tutti)
Brum… Brum…
nelle orecchie ancor mi risuona,
accarezza il mio sonno incipiente.
Suono amico che or dice: Dormi!
Pulsa ancora nel petto: Dormi!
Bisbiglia al mio cuore: Dormi!
Mi sembran canti di culla,
che fan ch'io torni com'era…
sentivo girar ancora il mio polso…
poi nulla…solo il sonno
sul far della sera.
(Liberamente ed indegnamente tratto dal Pascoli)