Mi direte: e che è?
Ecco, si tratta di un liquore molto particolare, raro, per lo meno qui al nord, forse più diffuso al centro sud, giallo paglierino, a base zafferano.
Il primo incontro l'ebbi da bimbo, al bar degli Alpini a Idro.
Salivo verso Bagolino con mio padre, per l'annuale scorta di formaggio Bagoss e un saluto a qualche amico.
Ci fermammo a Idro, appunto, all'estuario di quel fiume allargato che è l'Eridio.
Il titolare del Bar, amico del babbo, fu lusingato quando mio padre gli chiese un goccetto di "strega" nel caffè: la bottiglia era appena stata assaggiata, ed era coperta di polvere, forse lì da qualche lustro, dimenticata, dietro le più note sambuche, amari, cognac, etc...
Naturalmente ebbi il mio cucchiaino di caffè corretto, e il gusto mi piacque assai.
Tornammo ancora, in occasione di sciate in Gaver o di veleggiate con i compari del circolo, ma dopo 2/3 anni il liquore, a noi riservato, finì, e non fu rimpiazzato.
Il ricordo tanto lontano quanto piacevole e affettivo è stato ridestato nella mia mente solo pochi giorni fa, quando, al termine di un pranzo di lavoro in un ristorante in un paesino nel bresciano, chiedo la correzione del caffè, canonicamente di sambuca.
Nel mentre però scorgo lei
Un momento di relax: lo Strega
nascosta, ma inconfondibile, con quel color giallo e quell'etichetta riconoscibile tra 1000, e un tuffo al cuore mi ha riportato agli anni spensierati dell'infanzia, le gite col babbo, le sciate, le veleggiate...
Un goccetto nel caffè, e poi un assaggino anche puro.
Una miscela di erbe distillate, lo zafferano su tutte, una pellicola di ricordi forti, indelebili, commoventi che ti scorre sotto le palpebre chiuse mentre le papille gustative si eccitano in un amplesso di gusti, e il retrogusto che ti lascia in gola mentre lo stomaco gorgoglia di piacere ricevendo il prezioso liquido.
Forse se ne porto un assaggio al mì babbo si tira un pò su: dai che ci aspetta una stagione velica intensa!