Di nuovo in moto, di nuovo a lezione. So che a molti di voi annoierà questo mio racconto di esperienze a volte banali ma decisamente indispensabili per andare in moto in sicurezza.
Il freddo stavolta ci dà una tregua. Temperatura mite, abbigliamento ordinario e via dritto fino al parcheggio.
Lezione tecnica, la numero 4.
Nelle scorse puntate vi avevo raccontato di alcune mie titubanze sulle curve più strette. Temevo di perdere il controllo del peso della moto e così non piegavo, o cercavo continue correzioni in curva. Dunque il primo obiettivo della mattinata è proprio trovare il giusto feeling sulle curve, sia a destra che a sinistra.
Il parcheggio scelto per le nostre esercitazioni è infatti a piazzole (separate da un marciapiedi), così è facile immaginare di essere nel traffico.
Prime curve ancora incerte. Ma non demordo. Non chiedo suggerimenti a maestro Empirico, cerco di risolvere il problema insieme ad Empirica. Decido così di affrontare tutte le curve con un pizzico di accortezza in più, cioè pizzicando il freno anteriore prima della ricerca della linea da seguire. Quanto basta per far scendere il numero di giri e prendere il controllo del motore.
Scelta indovinata. Poco per volta sento che la moto risponde meglio ai miei comandi ed anche il mio corpo è più tranquillo nel cercare una piega. Curve larghe o strette non importa. La leggera frenata in avvicinamento automaticamente mi fa pensare a come impostare la curva. A dove indirizzare il mio peso e poi con una minima apertura di gas faccio salire i giri fin dove ritengo opportuno.
Un progresso notevole. Sono soddisfatto e chiedo al maestro se la procedura è corretta: promosso.
Lezione 5, l'ondeggiamento
Il peso è essenziale in qualsiasi manovra in moto. Le due ruote si lasciano governare più dall'equilibrio che dal manubrio. Empirico decide così di farmi conoscere la reazione della moto a qualsiasi tipo di movimento del conducente e mi invita ad ondeggiare con il corpo durante un lungo rettilineo. La prima volta tendevo a far oscillare anche il manubrio, ma nel dubbio di aver "frainteso" l'esercizio chiedo una verifica. Ed infatti l'obiettivo è cercare di tenere fermo in posizione centrale il manubrio e vedere la reazione della moto. Operazione ripetuta più volte. La moto tende naturalmente a chiudere dalla parte in cui sbilancio il peso, una reazione abbastanza immediata ma non pericolosa. L'assetto infatti resta "centrale", cambia soltanto la direzione. Come se "cambiasse il vento".
Esercizio che ci ha portato alla lezione numero 6.
Lezione numero 6, lo slalom
Tra un mese potrei dover sostenere l'esame della patente. Tra le prove storiche c'è lo slalom tra i birilli. Così è opportuno iniziare ad esercitarsi per prendere confidenza con l'esercizio. Birilli naturalmente non ne avevamo, ma la campagna regala delle pietre che ben si prestano a segnalare i punti di "svolta".
Obiettivo: gimcana tra cinque pietre in prima.
Empirico fa un paio di slalom dimostrativi. Passa vicino ai riferimenti e chiude la manovra in bellezza.
Provo io e decido di fare tutto senza guanti per avere la miglior presa possibile sull'acceleratore. Scelta che si rivelerà un errore. E non per il freddo, ma per l'eccessiva presa della mia mano sulla manopola. Il freddo, probabilmente, ha infatti "incollato" la mano alla gomma. Così le piccole aperture (che io pensavo di fare) in realtà non le facevo e quindi dovevo lavorare di più con la frizione. Non un guaio, attenzione. La moto è rimasta sempre accesa e mi ha assecondato benissimo tra i birilli/pietre, più volte ho completato il percorso senza grossissime difficoltà. Ma in alcuni casi non sono riuscito a prendere la giusta traiettoria proprio perchè aprivo male il gas. Ho così scoperto che non sempre la mano "libera" è migliore della mano "guantata". Sicuramente la presa libera è ottimale, soprattutto in fase di frenata, ma non disdegno più i guanti.
La lezione è stata arricchita anche da alcuni suggerimenti tecnici. Ad esempio, se uno capisce che sta andando lungo basta una toccata al freno anteriore ed una correzione per riprendere la giusta linea e non fallire.
Uno dei tanti piccoli segreti di maestro Empirico per imparare a guidare al meglio la mia Empirica.
E l'obiettivo finale sarà essere in grado il 12 dicembre di portare la mia ragazza in giro per Roma a bordo di Empirica.