E' interessante il saluto che ha fatto il papà del ragazzino.
Non si piange addosso, sottolinea la passione del ragazzo.
E dice che gli mancherà.
Tanto dolore e tanta dignità.
La vera tragedia è che senza internet non se ne sarebbe saputo nulla.
Le moto non sono più trattate per quello che sono.
Le fanno vedere solo come un grande giocattolo colorato per la tv.
Per le famiglie (che ho visto con questi occhi, a Misano) che esultano quando cade un'avversario del pilota del cuore.
"ai miei tempi" Falappa si spiccicava davvero e rimaneva seriamente danneggiato. Chi seguiva le moto sapeva che in gara ci si faceva male. O si moriva.
Se l'avversario del tuo pilota preferito cadeva si rimaneva col fiato sospeso.
Da motociclisti ci si preoccupava di una caduta perchè la si era provata sulla propria pelle.
Oggi Valentino Rossi si sfrappola una gamba e in poche settimane è li. E così De Puniet.
E tutti a dire che gli eroi e sta ceppa... e tutti in moto in ciavatte e canottiera... gialla.
E se muore un ragazzino si sta zitti.
Altrimenti Yamaha e Honda non vendono gli scooter e non pagano l'iscrizione al motomondiale.
E Ducati non fa più la moto da bar. E quella per fare la copertina di Riders.
E' triste. Triste triste.