Che ci fosse una certa confusione, una certa approssimazione, molto "fai da te" e molte sovrapposizioni in materia di controlli con misuratori della velocità, era ormai sotto gli occhi di tutti.
Il rispetto dei limiti è l'elemento essenziale della sinistrosità e soprattutto degli esiti più tragici degli incidenti stradali.
L'utilizzo per lo meno disinvolto degli strumenti di misurazione della velocità, talora in chiave più di cassa che di reale prevenzione costituisce ormai da tempo una "variabile indipendente" rispetto alla esigenza primaria per cui i controlli sulla velocità sono destinati, cioè un vero miglioramento della sicurezza sulle strade.
Ben venga allora questa articolata circolare del Ministero dell’Interno che riorganizza le modalità di servizio e di utilizzo dei misuratori di velocità di ogni ordine e specie, ribadendo il ruolo centrale del Prefetto con i Sindaci (e il supporto anche delle componenti sociali e associazioni private competenti interessate al fenomeno) nell'ambito della Conferenza Provinciale Permanente, nell'arbitrare e monitorare le modalità dei servizi e la loro collocazione nella rete stradale. L'importante è che ora sia osservato lo spirito che sta alla base della nuova Circolare.
Ci piace molto sottolineare che è stato accolto il principio, sempre portato avanti da Asaps, che l'attivazione dei servizi di contrasto alla velocità deve essere puntuale, severa e coordinata, ma soprattutto i servizi con i misuratori di velocità devono essere attivati in modo mirato e particolare là dove esiste non tanto il limite in se stesso, quanto il pericolo di incidentalità reale e certificato. Insomma un segnale stradale con un limite è l'indicatore di una possibile malattia, ma la malattia è certificata dal solo tasso di sinistrosità di quel territorio stradale.
Ora ci auguriamo che questa circolare, che consideriamo la Madre di tutte le circolari in materia di organizzazione dei servizi di contrasto alla velocità e che - lo ricordiamo - va ad abolire ben 12 circolari precedenti che dal 1995 in poi regolavano la materia, sia il punto di partenza per una riorganizzazione necessaria e indispensabile per riavvicinare e riconquistare fiducia nel rapporto fra controllori e controllati, fra automobilisti e divise.